GO UP!

di Ellen


23 Dicembre

 

Sospirò demoralizzata … guardando fuori dalla finestra del bar …
… dopo domani è Natale ed io dovrei essere contenta …
… è sempre stata una delle mie feste preferite, ma … da quando lo conosco e vedo quella sua espressione triste e malinconica in questo periodo … io …
Con aria assente, continuava a mescolare il suo tè al ginger e limone ormai da diversi minuti, senza accorgersi che non solo era diventato freddo, ma che lo aveva mezzo rovesciato di fuori …
… uff …
… odio il Natale …
Concluse abbassando triste lo sguardo e passandosi una mano sulla fronte … 
-Bella señorita … non dovresti essere così triste! Dopo domani è Natale!-
Françoise alzò di scatto il volto ed impallidì quando si accorse che non si era assolutamente sbagliata ed aveva riconosciuto quella voce familiare …
-Tu … qui?!-
La ragazza le sorrise dolcemente ed annuì …
-Ma … come … è possibile?! Tu … -
Vestita con un bel cappotto marrone di stoffa pregiata, un abito verde di lana, lungo fino a sotto il ginocchio, con scollo tondo e un cinturino marrone in vita, e un paio di stivali marroni in pelle, la bella colombiana si accomodò a sedere al suo tavolo … - … dovrei essere a Bogotà?- disse piegando le labbra in modo sornione …
-Beh … tipo!-
 … uhm … perché non so più parlare?! Balbetto come una stupida!
-Se è per questo … allora, ti avrei potuto fare anche io la stessa domanda!-
Interdetta alzò un sopracciglio … -Ma io abito qui!-
L’altra scoppiò a ridere … -Non intendevo adesso, in questo momento! Mi riferivo a quando ti ho trovato in quel bar a Bogotà!-
-Ah … sì … scusa … -
Oh, sì … sto proprio male, se non capisco perfino una battuta simile!
-Comunque … - tornò seria e la guardò negli occhi … - … quando ci siamo conosciute a Bogotà, non ci siamo presentate … forse, adesso è il momento di farlo … io sono Marina … –
E davanti a quella evidenza, così palese e semplice, ammutolì …
.. in effetti, quando si erano incontrate diversi mesi prima, non si erano neanche dette come si chiamavano … eppure, a quel particolare, lei non ci aveva mai pensato …
… beh, forse perché avevo i miei problemi … anzi! … i miei dubbi esistenziali su cosa fosse accaduto quella notte al Noche Y De Dia!
-Io invece … sono Françoise … - mormorò con un filo di voce …
… ora, almeno so che la chiromante esisteva e non era frutto della mia mente alterata!
Beh … sempre che non abbia un’allucinazione in questo preciso istante!
-Sì … lo so … -
-Come?! – chiese sgranando attonita gli occhi …
-Tu dimentichi che io sono una chiromante, bella señorita … ! -
003 era sempre più confusa … chi era quella misteriosa donna dalle origini colombiane, di nome Marina, che le si presentava davanti nei momenti più disparati e controversi ?
-Ma tu … chi sei? … voglio dire … -
-Bella señorita, non fare domande a cui non posso rispondere … piuttosto … fammene altre … tipo … chiedimi cosa potresti fare per togliere quello sguardo triste dal suo volto … -
Questa volta, oltre agli occhi, spalancò anche la bocca …
-Perché ti stupisci, bella señorita ? … eppure, sai di cosa sono in grado … ! -
-Sei … voglio dire … stata tu … a creare, quella notte, quell’illusione nella mia mente?-
-Non era un’illusione, bella señorita … erano solo i tuoi desideri che si erano materializzati … -
-Vuoi dire che io volevo quello che ho sognato?!-
Annuì … -Sì … e in quel preciso modo … ! -
Avvampò di vergogna e colpevole come una ladra, abbassò lo sguardo!
-Non ti devi vergognare! … in fondo, non c’è niente di male a lasciare che il tuo lato di donna emerga ! -
Restò in silenzio, continuando a tenere il volto chino …
-Comunque, ora non pensare al passato … seppur vicino, è sempre passato! … pensa, al tuo presente e al tuo futuro! Dammi retta! -
Timidamente, rialzò gli occhi … -Che vuoi dire? –
-Quello che ho detto … - rispose laconica, chiamando una cameriera ed ordinando un caffè … -Tu … ora cosa vorresti? –
-Beh … ecco … - ci rifletté un attimo … - … non saprei … -
-Su Françoise … non avere timore di me … e dimmi quello che vuoi … -
-Quello … che voglio? –
-Sì … e se senza alcun imbarazzo o timore … - intanto la cameriera era tornata con il caffè che aveva ordinato e glielo aveva servito …
-Ma … -
-Niente è impossibile per me … - concluse sicura, senza farla finire di parlare, mentre sorseggiava tranquilla la calda bevanda nera … -Su, dimmi cosa vorresti … -
-Io … - non sapeva cosa pensare … né cosa dire … come probabilmente chiunque altro al suo posto! … ma non c’era una persona qualsiasi lì … c’era lei! E tutto era così assurdo … come d’altronde però, era folle anche quello che era successo a Bogotà, quindi …
-Io … ? – la incalzò …
-Io … vorrei che lui fosse felice … -
Marina le sorrise con tenerezza … -E come, bella señorita? Cosa vorresti fare perché ciò accada?-
-E’ questo che non so … - nervosamente, strinse le mani tra loro … - … Joe è sempre perseguitato dalle sue ombre … e quando arriva Natale … queste si accentuano e lo rendono ancora più triste e malinconico … -
- … durante il Natale, in genere, si sta in compagnia delle persone a cui si vuole bene e lo si festeggia insieme, vivendo questo momento in gioia e serenità … lui invece, nonostante la vostra presenza, continua a vivere questo momento dell’anno come quando era piccolo … e cioè come se fosse solo e senza affetti …  -
-Sì … è così … -
-E tu, a cosa associ tutto ciò? Al suo difficile passato? -
-Beh, parzialmente a quello e parzialmente al fatto che … probabilmente non ha nessuno di speciale accanto, proprio in questo periodo … ma soprattutto … - si fermò … come faceva a dirle che, secondo lei, era perché è un cyborg e non più un essere umano?
- … al fatto che siete dei cyborg … -
003 impallidì …
-Non ti devi stupire … - … le sorrise con dolcezza e poi, continuò con il loro discorso … -Quindi tu pensi che, se lui non lo fosse, sarebbe più felice?-
Seppur sotto shock, Françoise annuì …
-Davvero pensi che … se non vi avesse mai incontrati, sarebbe più felice?-
Sembrava brutto quel discorso … molto brutto … ma era quello che pensava e perciò, abbassando avvilita lo sguardo, mormorò debolmente … -Sì … -
Marina restò un attimo in silenzio, riflettendo sulla sua ammissione e sul suo pensiero … -Dici sul serio? E’ davvero quello che pensi? Che senza di voi, lui sarebbe più felice?-
-Non proprio senza di noi … ma senza essere un cyborg … -
-Ma se non lo fosse diventato … voi non vi sareste mai conosciuti … non saprebbe minimamente chi sia Françoise Arnoul o Jet Link … o ancora nessuno degli altri … -
-Marina … ma tu come … -la guardò sconvolta … e un atroce dubbio le passò per la mente …
… che quella donna appartenesse ai Black Ghost?
-No … non appartengo a quella organizzazione … stai pure tranquilla. Non ho niente a  che vedere con loro. – Marina fece una pausa, lasciandola sempre più stravolta e poi, con disappunto, sospirò … - Va bene … ti aiuterò, ma … prima di farlo … voglio che tu sia cosciente e convinta di quello che vuoi fare … - la guardò quindi dritta negli occhi e, senza mezze misure, la mise davanti alle possibili tragiche conseguenze della sua scelta … -Sei veramente disposta a perderlo per sempre? –
Annichilì … -Per-derlo? –
-Sì … perderlo per sempre … perché, per fare quello che vuoi fare tu … ovvero, cambiare il suo presente e quindi, di conseguenza, il suo futuro, tu rischi di perderlo … perché lui potrebbe non conoscerti e non sapere mai chi sei … -
Inconsciamente, trattenne il respiro e sentì il cuore fermarsi dolorosamente …
-Sei veramente disposta a tutto questo? Inoltre, ricordati una cosa … anche il tuo presente e il tuo futuro … non saranno più gli stessi … -
-Cioè? … -
-Cioè che potresti anche essere morta in un presente senza di lui … -
-Mor-ta? … - abbassò la testa, guardando stordita le proprie mani stringere nervosamente il tessuto della propria gonna … -Potrei quindi …  non avere neanche una possibilità di incontrarlo ?-
-Potresti … non averla … se tu cambiassi così drasticamente il suo destino .. –
Restò un attimo in silenzio, vagliando quella triste possibilità che, con troppa leggerezza, non aveva valutato … e poi, con voce incerta, le domandò … -Ma … lui … sarebbe finalmente felice?-
-Forse … dipende tutto da cosa intendi tu per essere felice … se non essere un cyborg ed essere di carne e ossa oppure se esserlo ed avere accanto la persona che ami … -
-Che … vuoi dire?-
-Quello che ho detto … E’ inutile che ti nascondi dietro ai tuoi timori Françoise … le certezze che cerchi da lui … non dipendono solo da Joe, ma anche da te … -
-Ma lui … non … -
-Ti sbagli … ed io te l’ho già detto … - scosse la testa … -Ascolta … prenditi un po’ di tempo e, alla luce di ciò che ti ho appena detto, rifletti su quello che vuoi fare … e poi, domani, ci ritroveremo qui e mi dirai cosa hai scelto … - si alzò in piedi e la guardò in volto … -Pensaci bene Françoise … stai decidendo della sua … ma anche della tua vita … la decisione che prenderai … cambierà profondamente il futuro di entrambi … e ciò che a te, ora come ora, sembra essere la scelta giusta … potrebbe invece non esserlo … e non perché lui non sarebbe felice di essere pienamente umano, ma perché non ti avrebbe più accanto … - e dicendo questo, Marina se ne andò, lasciandola sola a meditare su quelle importanti decisioni …

 

-Françoise tutto bene?-
-Ehm … sì … - sovrappensiero, trasalì …
-Sicura? … non hai quasi mangiato nulla stasera a cena … -
Gli sorrise per la premura, cercando di riscuotersi e di far finta che il suo cuore non fosse turbato … -Sì … tranquillo Seven … tutto a posto … -
007 annuì, ma poi aggiunse … -Comunque, anche se sembro poco affidabile … non sono proprio un buffone! E se hai bisogno di parlare … o anche solo di sfogarti … io ci sono … -
Le sue parole la fecero debolmente sorridere … -Grazie Seven … lo apprezzo molto e … stai tranquillo : so bene che posso sempre contare su di te e che non sei un buffone! -
L’amico annuì e, senza aggiungere altro, per non risultare troppo entrante, la lasciò sola dove era, in cucina … a fissare di nuovo il vuoto …
… e se Marina potesse veramente fare quello che mi ha detto?
… se veramente, lei potesse aiutarmi a cambiare il suo futuro … evitando così, la sua trasformazione in cyborg?
Fece un bel respiro, cercando di calmare l’agitazione e l’ansia per quella importante scelta …
… se il suo futuro cambiasse … potremo non incontraci mai …
Angosciata e avvilita, si prese la testa tra le mani …
… e questo perché io potrei anche non esserci più …
Il cuore e la testa le facevano male da impazzire …
… che devo fare?
… è giusto cambiare il suo futuro senza neanche parlarne con lui?
Sospirò dolorosamente …
… non mi preoccupo della mia vita … anche perché … senza di lui … non sarà più la stessa, ma … se Marina avesse ragione e quello che concettualmente trovo giusto … invece, concretamente, non lo è?
In fondo … che diritto ho … io … di fare una cosa simile, anche se è per regalargli un futuro normale, da essere umano … senza continue lotte e continue sofferenze? … un futuro in cui, potrebbe avere anche una famiglia tutta sua e … dei figli tutti suoi … e riuscire così, a mettere la sua infinita tristezza alle spalle?
Ma prima di riuscire a tormentarsi e a sfinirsi ulteriormente in modo così egregio e scrupoloso, in quei suoi mille pensieri altruistici, delle grida, provenienti dal salotto, la riscossero bruscamente …   
-Ma come fai ad essere così apatico?! Non ti rendi conto che stai mettendo tutti di malumore con il tuo atteggiamento?-
Quelle parole urlate con tanta rabbia la fecero subito tornare in sé, ma  anche agitare profondamente…
-Non è colpa mia se non sento lo spirito di Natale e non trovo un buon motivo per festeggiare. -
-Non è che non lo trovi! Non lo vuoi trovare! E’ ben diverso!-
-Su Jet … smettila …  se Joe non trova motivo per festeggiare il Natale, non gliene puoi certo fare una colpa . - provò ad intervenire 004, per sedare gli animi …
-Tu stai zitto, Albert! Stai fuori da questa discussione! E’ una cosa che riguarda me e lui!-
-No, ti sbagli. Riguarda tutti noi. E facendo così, stai solo rovinando l’atmosfera natalizia di tutti.-
-Io?!? Io starei rovinando l’atmosfera natalizia?!- scosse incredulo la testa … -Ti va di scherzare?! E’ lui che la rovina!- gridò furente, indicando 009 …
-Non puoi obbligare nessuno a sentire ciò che non prova, Jet … e se Joe non lo sente … non glielo puoi inculcare con la forza.-
002 lo squadrò cupamente mentre Pyunma e Geronimo restavano in disparte, in silenzio, per non complicare ulteriormente le cose …
-Certo che posso! A suon di botte! – sbuffò furente … -E’ solo un’idiota! Invece di essere contento di non essere sotto un ponte senza niente o peggio ancora, chiuso in galera o morto, si comporta come se fosse il più sfortunato al mondo!-
Contrariato, 004 alzò un sopracciglio … -Non sei tu che devi decidere né giudicare cosa rende felice o meno Joe … e se lui, non si sente fortunato, per qualsiasi ragione sia, a te non deve riguardare.-
-Invece sì. – rispose fermo l’altro … -E’ uno schiaffo in faccia a tutti noi! E voi tutti lo sapete bene! Anche se volete far finta di nulla!- asserì deciso, guardandoli in volto e chiamandoli tutti in causa…
Nel frattempo però, erano accorsi a vedere cosa stava accadendo anche Chang, Seven e Françoise…
-O mi vorresti dire che voi invece, siete felici di essere dei cyborg e di non poter festeggiare il Natale con i vostri cari?-
Tutti restarono in silenzio …
-Ecco … appunto!- esordì quasi con tono trionfante … - Siamo tutti sulla stessa barca! Ma lui … - si rivoltò di nuovo verso Joe … - … lui è il solito principino! Sta male solo lui! Ha avuto sfortuna solo lui! Gli altri no! Noi no! Noi invece siamo felici di essere dei pezzi di ferraglia! – concluse iroso e sarcastico …
-Jet … - senza accorgersene, 003 mormorò il suo nome … e lui la sentì, ma non la prese troppo bene e le rivolse un sguardo adirato … -Non provare a giustificarlo per l’ennesima volta. – ringhiò arrabbiato verso di lei … -Tu sei la prima che non saresti mai dovuta essere qui! Tu non eri un avanzo di galera né un rifiuto della società come tutti noi! A te spettava una vita luminosa, piena di soddisfazioni e gioia! Invece … sei qui. E non hai mai fatto una piega quando, al contrario del signorino qui presente, saresti stata invece l’unica ad averne il diritto! Quindi, non provare a prendere le sue difese, perché questa volta non lo accetto. –
Françoise annichilì : la rabbia e il dolore che sprigionava la voce di Jet, l’ammutolirono del tutto … rendendola incapace di dire anche la minima cosa …
-Se ti da tanta noia la mia presenza … - esordì all’improvviso Joe, rompendo quel pesante silenzio che era piombato dopo il soliloquio di Jet … - … me ne vado … -
Il ragazzo lo guardò con disprezzo … -Non sai fare di meglio che scappare, ogni volta, come un vigliacco?-
-Non sto scappando … sto solo togliendomi dai piedi … per farti contento. –
-Vai al diavolo. – strinse forte i pugni, trattenendosi dall’attaccarlo ad un muro e rifargli i connotati e lasciandolo così, andare via … sotto lo sguardo triste e sconvolto di tutti gli altri che, per quell’improvvisa quanto inaspettata discussione tra i due, non riuscirono a proferire parola …

 

24 Dicembre

In completo silenzio, Marina si sedette al suo tavolo e aspettò di sentire la sua decisione …
Françoise alzò lo sguardo verso di lei e con occhi rossi e lucidi le chiese tremante cosa dovesse fare per cambiare il presente di Joe …
-Quindi, hai deciso di intraprendere questa strada?-
-Sì … è meglio per tutti … -
La ragazza alzò un sopracciglio … -Ne sei proprio sicura?-
Cacciando indietro alcune lacrime, annuì …
-Ok … se è questo che vuoi … - aprì allora la borsa e tirò fuori una boccetta che pose sul tavolo di fronte a lei … - … questa è la soluzione che cercavi … -
003 restò ferma ed immobile ad osservare con terrore e al contempo disperazione assoluta il piccolo contenitore …
-Stanotte, prima di andare a dormire … dovrai berne il contenuto … fino all’ultima goccia e poi, andare a dormire e … - si fermò … abbassando triste gli occhi … - … ti ritroverai nel passato … quando ancora il destino di Joe era tutto da decidere … -
Inspirando profondamente, con mani tremanti, Françoise prese la boccetta ed annuì …
-Il 25 mattina … ci ritroveremo qui e mi racconterai … ok?-
-Sì … - sussurrò con un filo di voce … -Verrò a dirti se sono riuscita nella mia impresa … -

 

24 Dicembre,
ore 23:30

E’ ora …
Guardò esitante ancora un attimo la boccetta sul proprio comodino e poi, impaurita e affranta, la prese …
Domani mattina … quando mi sveglierò …
… lui non saprà neanche che io esisto …
… né si ricorderà tutti i momenti trascorsi assieme …
… i sorrisi … le lacrime …
… niente di niente …
… io … per lui … non sarò mai esistita …
Restò ferma, con lo sguardo perso nel vuoto per un lungo istante …
… ma lui sarà felice …
… avrà una vita normale …
… si innamorerà e …
… non proverà mai il dolore di essere un cyborg …
Con quel pensiero in mente, inspirò e si fece coraggio ed aprì la boccetta …
… domani mattina sarà tutto finito …
... sarà tutto a posto …
… sia che io sia ancora qui … sia che non lo sia più …
Già, perché doveva tenere conto anche di quella possibilità …
Marina era stata chiara : cambiare il destino di qualcuno così vicino al proprio, poteva comportare molte conseguenze … anche la propria scomparsa …
Scosse la testa …
… non importa …
… non voglio più vederlo stare così male …
… non voglio più assistere alle continue litigate tra Jet e lui …
… né leggere, ogni volta, tutta quella sofferenza nei loro volti …
Così, con quei pensieri impressi nella mente, senza esitare oltre, portò il piccolo contenitore alle labbra e mandò giù tutto il suo contenuto …

 

-Signorina Arnoul … lei ha tutti i requisiti che cerco nella mia assistente!-
-La ringrazio … Dottor Tanabe … -
-Per questo, sarò felice di assegnarle il posto di assistente fin da questo momento!-
Annuì, forzando un finto sorriso sulle labbra …
-A proposito … visto che mi ha detto che è appena arrivata in città e che non ha ancora trovato un posto dove stare, se vuole, per il momento, finché non trova qualcosa di più adatto a lei, può restare qui! Casa mia è molto grande ed io e mia figlia saremmo felici di ospitarla!-
-La ringrazio moltissimo Dottor Tanabe, ma non vorrei disturbare … -
-No! Nessun disturbo! Mi farebbe molto piacere! Inoltre, penso che a mia figlia farebbe bene la presenza di un’altra ragazza in casa!-
-Sua figlia … come si chiama?- per ovvi motivi, fece finta di non sapere niente …
-Yuri! Ha sedici anni ed è un tipo molto sveglio e pimpante! – si mise a ridere! – Forse, anche troppo! – fece una pausa … - In questo momento, abita qui con noi, anche un ragazzo che, per alcuni avvenimenti, si è trovato solo e in difficoltà e per questo ho deciso di accoglierlo in casa nostra e lei, ahimè! … tende a trascinarselo sempre dietro, in tutte le cose che combina! Cacciando nei guai, seppur innocenti e di poco conto, anche lui! -
Sorrise debolmente … - Capisco … -
-Quindi? Ha deciso? Pensa di rimanere? O le fa troppa paura avere tra i piedi due adolescenti scapestrati? –
Fece finta di riflettere un attimo, per non destare sospetto e poi, ovviamente, accettò …  -Sì … va bene … rimarrò … -
-Perfetto! Ma prima di accompagnarla nella stanza degli ospiti … le voglio presentare i miei due ragazzi! Su, venga! -
Tanabe si affacciò quindi alla porta che dava sul giardino interno della casa e fece segno a Yuri e a Joe di raggiungerlo subito …
-Papà … che c’è?- chiese contrariata la ragazza … - Eravamo nel bel mezzo di una partita di carte! Ed io stavo stravincendo!-
-Di questo non avevo dubbi! Conoscendoti, come tuo solito, avrai trovato qualche trucchetto scorretto per battere Joe!-
La ragazzina storse la bocca mentre l’amico abbozzava una risatina divertita …
-Vabbè, continuerete dopo … ora venite un attimo in salotto … vi devo presentare una persona!-
-Una persona?-
-Sì … la mia nuova assistente!-
-Sei riuscito finalmente nell’impresa?! Hai davvero trovato qualcuno all’altezza del tuo QI?!-
-Molto spiritosa! – l’ammonì, avviandosi verso la sala … - Signorina, dovresti portare più rispetto a tuo padre! Ricordati che sei sempre mia figlia!-
-Sì, certo!- si sporse verso Joe e gli disse a bassa voce … -Quanto ci scommetti che sarà brutta, vecchia e grassa e porterà anche gli occhiali?-
Il ragazzo trattenne una risata e scosse la testa divertito …
-Forza ragazzi … entrate!-
Appena la porta si aprì, Françoise si alzò in piedi per accoglierli e …
-Yuri … Joe … vi presento la mia nuova assistente … la signorina Françoise Arnoul!-
Quando la videro, i due rimasero a bocca aperta! … incapaci di dire anche una sola parola!
-Su! Salutate! Non siate maleducati!- li spronò il dottore mentre lei sorrideva loro con nonchalance, mascherando il suo profondo turbamento nel trovarsi davanti Joe … per di più, diciassettenne!
-Ciao … mi chiamo Françoise Arnoul e … da oggi sarò l’assistente del Dottor Tanabe … -
-Sa-sa-lve … - balbettò Yuri, sorpresa e molto poco felice di quell’angelo con gli occhi azzurri, i capelli color del grano e il fisico perfetto che, da quel momento, avrebbe girato liberamente e indisturbata per casa sua …
-Piacere .. –
Dato che il ragazzo però, continuava a non dare segni di vita, Tanabe gli mise una mano sulla spalla e lo spronò a reagire … -Su, Joe! Saluta anche tu la nostra nuova arrivata!- 
Il gesto ebbe la reazione desiderata … o più o meno! -S-ssì … - Joe abbassò imbarazzato gli occhi e con un filo di voce la salutò … -Salve … -
-Ciao … - la voce le tremò impercettibilmente …
-Bene! E adesso che abbiamo finito con le presentazioni, potete finalmente tornare a giocare in giardino! Mentre io e Françoise andiamo subito in laboratorio a lavorare!-

 

-Ho chiesto a Françoise se aveva piacere a rimanere qui, con noi tre, alcuni giorni! Almeno finché non trova una sistemazione opportuna!-
Yuri rimase con il boccone a mezz’aria … guardando contrariata il padre …
-Ecco … - intervenne subito la diretta interessata, percependo il disappunto di Yuri .. –Ovviamente, se non disturbo …  se è un problema … posso andare in albergo .. -
-No, Frnçoise! Non c’è assolutamente alcun problema! Vero Yuri? - si rivolse alla figlia che, chiaramente scontenta, in modo molto forzato, annuì solo per far contento il padre e non discutere a tavola … -Allora è deciso! Françoise, resterai qui con noi finché non avrai trovato dove stare!-

 

 

-Mio padre deve essere impazzito!-
-Perché? –
-Come perché? Ma l’hai vista?!? E’ poco più grande di noi e .. – si fermò .. - … è bionda con gli occhi azzurri! Praticamente, una barbie! –
-L’aspetto non è importante … è il contenuto ciò che conta … -
Yuri lo squadrò … -Spero che tu stia scherzando! Quella lì, ne sa meno di me e di te messi assieme!-
-Questo non lo puoi sapere … inoltre, tuo padre è una persona molto intelligente e perspicace … se non la reputasse all’altezza del lavoro, non l’avrebbe mai presa a lavorare con lui … -
Sconvolta, alzò gli occhi al cielo … -Ma che vi prende a te e a mio padre?!? Vedere una bella ragazza vi fonde il cervello?!?-
-Calmati Yuri … non dire sciocchezze! Tuo padre non è il tipo!-
-E tu?- chiese schietta …
-Io cosa?- si irrigidì …
-Non ti sarai fatto incantare dal suo sguardo da finta santarellina?!-
-Ma cosa stai dicendo?!- si innervosì … -Ora stai  esagerando!-
-Allora perché la guardi come un baccalà?!-
-Come, cosa?!- aggrottò la fronte, lanciandole uno sguardo di disappunto ..
-Sì! Hai capito bene! Guarda che me ne sono accorta di come la guardi!-
Inspirò, tentando di stare calmo … -Non so a cosa ti stai riferendo. Comunque sia, io non la guardo in alcun modo. -
-Non è vero! –
-Ora hai proprio superato il limite!- e così, stizzito ed offeso, Joe si infilò le mani nelle tasche dei jeans e se ne tornò in casa, lasciandola in mezzo al giardino …

 

 

Passarono un paio di giorni e Yuri era sempre più contrariata dalla sua presenza … tanto che non solo continuava a discutere con Joe, accusandolo di avere occhi solo per la nuova arrivata, ma anche con il padre …
-Yuri, smettila con questa storia! Françoise è un’ottima assistente! E anche una brava ragazza! –
-Ma papà?! Come puoi farti abbindolare così, da quella?!?-
-Yuri, ora basta! Non accetto che tu ti rivolga a me in questo modo! Senza contare che non è bello quello che dici di Françoise!-
-Ma è la verità! Tu non sai quante volte l’ho sorpresa a guardare Joe di nascosto! –
L’uomo la guardò con disapprovazione … -Yuri … quello che stai dicendo è molto grave. Lo sai, vero?-
-Lo so! E non mi sbaglio! Quella ragazza ha delle mire su di lui! E tu, devi fare qualcosa! Joe ha solo diciassette anni e lei è più grande di lui di ben sei anni!-
-Yuri … - sospirò, guardandola in volto con espressione seria … - … hai per caso preso una cotta per Joe?-
-Cosa? – arrossì violentemente …
-Dimmi la verità … -
Imbarazzata, la ragazza scosse la testa …  -No! Ti sbagli!Io e Joe siamo solo amici! -
-Yuri … non ci sarebbe niente di male … senza contare che, in genere, è proprio a questa età che si prendono le prime cotte … -
-Papà!-
-Tesoro … se hai preso una cotta per lui ed hai paura che Joe possa preferirla a te, nonostante la differenza di età … è normale che tu possa provare una certa gelosia nei suoi confronti ma … devi anche capire che certi sentimenti sono incontrollati e indipendenti dal nostro volere! E per questo non è bello inventarsi le cose per sbarazzarsi di una … possibile rivale in amore … sempre che lo sia … –
A quella sua asserzione, Yuri si zittì seduta stante, guardandolo per un lungo attimo turbata … poi, senza aggiungere altro, scappò via in le lacrime, andando a rinchiudersi in camera propria …

 

Françoise stava guardando, assente e sofferente, il tramonto da una delle panchine del giardino di casa Tanabe, chiedendosi agitata quando sarebbe accaduto il fatto che avrebbe deciso del destino di Joe …
… questi sono gli ultimi momenti che trascorrerò con lui …
A quel triste pensiero, gli occhi le si riempirono di lacrime e senza accorgersene alcune di esse scesero lungo le sue guance …
… Joe …
-Hey … tutto bene?-
La sua voce la fece trasalire …
-Scusa … non volevo spaventarti … - disse dispiaciuto, restando ad alcuni passi da lei …
-Tranquillo ... - cacciò indietro con forza quel terribile magone che la stava logorando dentro …      - … é tutto a posto ... – si asciugò quindi le lacrime con il dorso della mano e fece un bel respiro, tentando di calmarsi ...
-Sicura? ... – le si avvicinò …
Annuì e, ostentando un’indifferenza che non aveva assolutamente, tornò a guardare l'orizzonte mentre lui si metteva a sedere accanto a lei ...
-E' una domanda indiscreta ... se ti chiedo come mai stavi piangendo? -
Inconsciamente, trattenne il fiato e si irrigidì ...
Joe notò subito la sua reazione e quindi si scusò ... -Perdonami ... é stata una domanda fuori luogo ... fai finta che non ti abbia chie- ma non fece in tempo neanche a finire la frase che il Dottor Tanabe si affacciò dalla porta che dava sul giardino, chiamandoli in casa per la cena ...
… probabilmente, tra le più silenziose che la loro famiglia avesse mai visto ...
Yuri triste e amareggiata con il padre ... Françoise assalita dal dolore e dall'angoscia che, a breve, non l'avrebbe più rivisto ... Joe confuso per una serie di eventi e lo stesso dottore, turbato dai discorsi e dagli atteggiamenti della figlia ...

 

-Dottore, io ho finito ... questa è la ricerca su quei nuovi materiali plastici che mi aveva chiesto ... -
La guardò sorpreso ... -Hai già finito? -
-Sì ... posso aiutarla in altro ?- con le sue conoscenze del presente, era stato un gioco da ragazzi farlo ...
-Beh ... se non ti dispiace, ho degli appunti da mettere a posto da diversi giorni e ... -
-Stia tranquillo!  Lo faccio io! Mi dica solo dove sono!-
-Sono lì ... sulla mia scrivania ... sotto quel vecchio libro di fisica nucleare.  -
-Perfetto!-
-Se vuoi, puoi usare la mia scrivania ... tanto io ho ancora da fare qui in laboratorio! -
-Ok! La ringrazio! –

 

Si accomodò quindi a sedere e poi si mise subito a lavoro, ma dopo poco che stava lavorando sopra quel pacco di fogli, la sua attenzione fu attirata da un documento ...
Stando attenta a non farsi scoprire, lo prese ed iniziò a leggerlo ...
... era il foglio del tribunale minorile che attestava che il Dottor Tanabe si sarebbe fatto carico di Joe e di tutte le sue necessità,  occupandosene in qualità di tutore e di garante ...
003 ripensò a cosa, a suo tempo, le aveva accennato 009, ovvero che il Dottor Tanabe aveva garantito per lui in una brutta faccenda, evitandogli così il riformatorio e che, sempre per questo,  lo aveva ospitato in casa propria ...
... poi però, era successo qualcosa per cui il giudice del tribunale minorile aveva deciso di spedirlo in riformatorio senza possibilità di appello ...
Joe non ha mai voluto parlare di cosa sia accaduto in seguito ... ma spero di poter prevenire il fatto, anche se non lo conosco, in qualche modo ...
Secondo quello che le aveva detto Marina, la pozione che aveva bevuto, l'avrebbe dovuta infatti portare a ridosso di quel evento però ...
... cosa accadrà di tanto grave? E io sarò veramente in grado di evitare che finisca nei guai?
Sospirò e, cautamente, rimise via il foglio, riapplicandosi poi nel suo compito ...

 

-Quindi stasera uscite? -
Annuì in silenzio, spiluzzicando l'insalata nel piatto ...
-E che ore pensate di fare?-
Fece spallucce  ... -Non saprei ... -
L'uomo alzò un sopracciglio con disapprovazione e l'ammonì ... -Yuri ... gradirei che quando ti rivolgi a me, tu lo facessi in modo consono. -
Yuri alzò gli occhi verso il padre e sospirò,  ricomponendosi ... -Non saprei papà ... forse restiamo fino ai fuochi oppure veniamo via prima ... non so ... decideremo sul momento ... -
-Gradirei qualcosa di più certo ... - si rivolse allora al ragazzo ... -Joe, che ore pensate di fare?-
-Al massimo le undici e mezzo ... non più tardi ... -
-Va bene. Ma state attenti e soprattutto ... non cacciatevi nei guai ... -
Nel frattempo,  Françoise era rimasta in silenzio ad ascoltare ...
... oggi, si dovrebbe tenere la festa di fine estate ...
... che sia successo qualcosa proprio stasera?
Rifletté un attimo su quella possibilità e così, cogliendo la palla al balzo, decise che ci sarebbe andata anche lei ...
-Dottor Tanabe ... se vuole, posso accompagnarli io ... -sorrise ... -Mi farebbe piacere andare alla festa di fine estate! -
Tanabe restò un attimo in silenzio mentre Yuri sgranava sconvolta gli occhi e Joe tratteneva il respiro ...
-Li vorresti accompagnare tu ?-
-Sì ... così, se volessero fare più tardi ci sarei comunque io con loro!-
-No, grazie!- esordì aspramente e all'improvviso la sedicenne, lasciando tutti a bocca aperta ...
-Yuri.- la riprese duramente il padre ... -Comportati bene. -
-No! Io non ce la voglio! Non sono più una bambina! E non ho bisogno della balia!  Né tantomeno ne ha bisogno Joe!-
-Yuri, calmati. -
Arrabbiata, scosse la testa ... -No! Non abbiamo bisogno della guardia del corpo!-si alzò in piedi, sbattendo i pugni sul tavolo ... - Se volessimo fare qualcosa, stai pure tranquillo papà, che lo potremo fare anche in pieno giorno senza aver bisogno di andare alla festa di fine estate!-concluse andandosene via ...

 

-Yuri, ma sei impazzita? ! Che diavolo ti passa per la mente? Ti rendi conto delle affermazioni che hai fatto? -
-Sì ... e allora? Che problema c'è? - disse finendo di preparare la borsa per uscire ...
-Come?!? Che problema c'è? !? Hai praticamente detto a tuo padre che- si interruppe bruscamente,  imbarazzato per le allusioni fatte dall'amica ...
-Ribadisco : e allora? Che c'è di male? Non siamo dei bambini! E certe cose le sappiamo !-
Joe la guardò allibito ... -Ma Yuri ... cosa stai dicendo ?-
Irritata, si girò verso di lui ... -Che c'è?  Secondo te, solo lei ha esperienza?-
Sconvolto,  sgranò gli occhi ... -Yuri ma cosa diavolo stai dicendo?  E poi, cosa c'entra lei? !?-
-Cosa c'entra? Me lo chiedi anche? Ho visto come la guardi di nascosto quando pensi che nessuno ti veda! E lei lo stesso! -
A quell'ultima affermazione dell’amica però,  il ragazzo sentì il proprio cuore mancare un battito ...
-Quindi? Non hai niente da dirmi? !-
Restò un attimo in silenzio e poi, riscuotendosi da quel suo improvviso turbamento, le rispose con durezza ... -No. E ora, se vuoi venire anche tu alla festa di fine estate, bene ... altrimenti,  me ne vado da solo. - e così dicendo,  prese e si avviò senza neanche aspettarla ...

 

-Scusami ... -mortificata,  abbassò lo sguardo ... - ... non so cosa mi sia preso prima ... -
-Tranquilla, Yuri ... è tutto a posto con me. Piuttosto, è con tuo padre e Françoise che dovresti chiarirti ... -
Sospirò demoralizzata ... –Sì, lo so ... -
-Bene … allora, visto che sei tornata a ragionare lucidamente … -le sorrise … - … adesso, possiamo anche andare a divertirci!-
Grata della sua comprensione, Yuri piegò le labbra in un timido sorriso ed annuì ... e poi, senza esitare oltre, si buttarono nei festeggiamenti!
 

 

Erano appena le dieci e mezzo quando l’amica iniziò a sbadigliare sonoramente ...
-Hai già sonno?-
-Sì .. -sbadigliò, sbattendo le palpebre per cercare di stare sveglia ...
-Vuoi andare a casa?-
-Uhm ... sì ... ma tu volevi vedere i fuochi di artificio ... -
-Beh ... se non li vedo non è certo un problema ... – si fermò a guardare con tenerezza il suo volto assonnato … - … e comunque, seppur in lontananza, qualcosa si vede anche dalla collina sopra casa tua!-
-Ma ne sei proprio sicuro? Non è un problema? -
-Sì, tranquilla! -
-Ve bene allora ... torniamo indietro ... -
Così si rincamminarono verso casa, facendosi strada tra la folla diretta invece a vedere i fuochi, nel senso opposto al loro …
Un attimo prima che lasciassero definitivamente quel caos però, Joe la intravide tra la gente e i loro sguardi, seppur casualmente e per un brevissimo attimo, si incrociarono ...
-Hey, Joe ... tutto bene? -
La voce della ragazza lo fece trasalire ... facendolo voltare di scatto verso di lei ... -S-sì ... -
-Sicuro? -
Annuì e poi, nervosamente,  si rivoltò verso il punto in cui l'aveva vista, ma lei non c'era già più ... e lui sentì una fitta tremenda al cuore ...
... non sapeva e non capiva bene cosa gli fosse preso, ma dal primo momento in cui l'aveva vista, la sua mente e il suo cuore erano stati occupati dai suoi occhi e dal suo dolce sorriso ... tanto che, senza riuscire ad impedirselo, si era ritrovato più e più volte ad osservarla di nascosto ... proprio come aveva affermato Yuri ...
Senza accorgersene, sospirò tristemente e poi, mormorò avvilito ... -Su, andiamo ... -

 

Dopo aver riaccompagnato l’amica a casa, il ragazzo riuscì in giardino per tentare di vedere i fuochi dalla collina, ma inaspettatamente si vide Françoise venirgli incontro sorridente ...
-Ciao ... -
-Ciao ... - era molto sorpreso di vederla ... perché pensava che sarebbe rimasta alla festa e invece ... era lì ... proprio davanti a lui ... con un paio di jeans chiari, una canotta bianca e una camicia a scacchi azzurri, lasciata aperta sul davanti, stile giacca e le scarpe da ginnastica …
-Siete già tornati a casa?-
-Sì ... Yuri era stanca ... voleva andare a dormire … -
-Ah, capisco ... che peccato però, non siete rimasti per i fuochi come volevate ... -
-Già ... -trattenne un attimo il respiro, passandogli all'improvviso un'idea folle per la testa ...
-Comun -
-Ti va di andarli a vedere ora ... con  me?- esordì concitato, senza neanche farla finire di parlare ...
Spiazzata dall’inattesa richiesta, Françoise ammutolì ...
-Mi farebbe davvero piacere se ... mi accompagnassi ... – mormorò avvicinandosi a lei …
Il cuore di 003 iniziò a palpitare ...
... che mi sta prendendo?
... perché il mio cuore sta battendo così forte?
Nel frattempo, in lontananza, si sentì il primo botto ...
Joe si voltò nella direzione dei fuochi .. - ... sono già iniziati ... dobbiamo sbrigarci ... - e così, senza neanche riflettere sulle sue azioni, l'afferrò per un polso e la trascinò con sé ...
La ragazza era totalmente incapace di reagire o di opporsi e non sapeva nemmeno darsi una spiegazione mentre guardava stordita la mano di lui che stringeva il suo polso ...
... il mio cuore ... sta battendo così forte che sembra quasi voler uscire dal petto …
Alcuni attimi dopo, arrivarono in cima alla collina sopra casa Tanabe ...
-Ecco ... ci siamo!- da lì, effettivamente, seppur lontani, riuscivano a vederli ... -Mettiamoci a sedere  qui e guardiamoli ... -
Ancora non in grado di reagire o pensare autonomamente, si limitò ad annuire e si mise a sedere, per terra, accanto a lui ... con le ginocchia rannicchiate al petto ...
... restando ad osservare in silenzio quello spettacolo di luci e colori in quella mite notte d'estate ...
-Non è bellissimo? – asserì tutto ad un tratto, facendola tornare debolmente in sé e voltare così, verso di lui che osservava rapito quei giochi pirotecnici … 
- … wherever you are I go I go I go … Just give me a call I go I go I go … I see your face every day, but how come I miss you every time you turn around?
Senza accorgersene, sovrappensiero e soffocata dal peso della propria missione, sussurrò canticchiando quelle parole e lui si voltò a guardarla …
-Cosa … ?-
Imbarazzata per la propria defaillance, abbassò subito lo sguardo … -Scusa … mi è tornato in mente il testo di una canzone e … -
-Di una … canzone? –
-Sì … scusa … non so perché, ma …  -
Intanto il susseguirsi dei botti si fece sempre più ravvicinato, annunciando l’imminente  conclusione…
-Che canzone è? -
Piegò le labbra in un sorriso abbattuto … -Non la conosci … -
… non la puoi conoscere … non è ancora stata scritta …
Joe rise debolmente … -Effettivamente, non ascolto molta musica!-
Avrebbe voluto dirgli che non era per quello, ma non poteva farlo … e così, si limitò a sorridergli di nuovo e a guardarlo con involontaria malinconia …
Il ragazzo se ne accorse e tornò subito serio …
Quel suo sguardo però, gli offuscò la mente e, senza sapersi controllare, in un attimo, si avvicinò a lei e la baciò sulle labbra … sorprendendola e lasciandola annichilita …
Fu un bacio leggero e delicato … una sorta di carezza sulla bocca che 003 non fu neanche in grado di realizzare finché lui non si staccò da lei e la guardò smarrito negli occhi …
-Io … io … - si alzò nervosamente in piedi … - … scusa … non so … cosa mi sia preso … - e confuso come non mai, prese e scappò via, lasciandola lì …

 

Non era riuscita a chiudere occhio quella notte … si era rigirata nel letto come un’ossessa, toccandosi le labbra più e più volte … incapace di credere che cosa fosse successo …
… mi ha baciato …
… Joe …
… mi ha baciato …

 

Il giorno successivo, il ragazzo non si fece vedere per tutto il giorno, fino a sera, quando poi rientrò a casa per la cena …
-Joe dove sei stato oggi?-
-Sono stato … a fare un giro per la città … - mormorò a testa bassa ..
-Da solo?-
-Sì .. –
Yuri non disse una parola mentre Françoise tentava disperatamente di far finta di  nulla, mangiando con finto appetito ciò che aveva nel piatto ..
-Da quando sei venuto a stare qui da noi .. è la prima volta che vai da qualche parte da solo … - guardò la figlia … - … spero che tu e Yuri non abbiate litigato … -
Il ragazzo alzò lo sguardo verso di lui e scosse la testa … -No, Dottor Tanabe … stia tranquillo … è tutto a posto … -
L’uomo guardò allora la figlia per avere conferma e lei annuì … -Bene! Allora, se è così, finiamo la cena !-

 

Si distese sul letto, fissando il soffitto …
… e adesso?
Sospirò …
… quello che è successo non cambia le cose però …
Sentì un’improvvisa fitta al cuore … e chiuse gli occhi, trattenendo le lacrime …
… perché questo Joe è così?
… perché riesce a destabilizzarmi molto più dell’altro?
… e perché … mi ha baciato?
Aveva voglia di mettersi ad urlare … e aveva voglia di tornare nel suo presente …
Marina … e adesso che faccio?
… io non so più cosa voglio …
… non so più cosa sia giusto …
… e soprattutto, non so se posso vivere sapendo che lui non saprà neanche che io esisto …
Ma proprio quando la disperazione la stava definitivamente sopraffacendo, qualcuno bussò alla sua porta …
Ricacciando indietro le lacrime, fece un profondo respiro e scese dal letto, avvicinandosi alla porta … -Sì … chi è? –
Ci fu un attimo di silenzio e poi … -Sono io … apri per favore .. ho bisogna di parlare con te … -
Trattenne il fiato, iniziando a tremare come una foglia mentre sentiva il cuore cominciare a battere in modo inaudito …
-Ti prego … apri … - sussurrò dopo alcuni istanti che lei non rispondeva …
Il suo tono supplichevole la vinse del tutto e così, seppur non convinta che fosse la cosa più adatta da fare, aprì e lo fece entrare …
Anche se era lì di sua spontanea volontà ed iniziativa, dopo quello che era accaduto, il volto di Joe lasciava trasparire tutto il suo nervosismo e la sua agitazione … -Io … - inspirò .. - … quello che è successo ieri sera … ecco … - non riusciva a trovare le parole giuste mentre lei continuava a tenere lo sguardo basso e si teneva stretta tra le braccia, in un angolo della stanza, lontano da lui … quasi avesse paura … ma non del ragazzo quanto più  di lei stessa e del suo cuore …  - … ecco … - prese fiato e, finalmente, facendosi coraggio, dichiarò i propri sentimenti … - … tu mi piaci … mi piaci molto … -
A quelle sue affermazioni, la ragazza alzò di scatto la testa con occhi sgranati …
-Sì … è così … non so cosa sia successo e non so neanche se è una cosa possibile, ma … la prima volta che ci siamo visti io … è successo qualcosa … qualcosa che non so spiegarmi e che mi ha spinto, ieri sera, a comportarmi in quel modo … -
003 però, nonostante quella sua affermazione, continuò a stare in silenzio, ferma dove era ... sempre più scioccata e confusa …
… cosa sta accadendo?
… questa è follia …
... quante volte aveva desiderato, immaginato e sognato ad occhi aperti quel momento?
 … quante?
Un’infinità?
… no molte di più!
E adesso … proprio adesso, quando tutto doveva finire … quando quello davanti a lei non era il suo Joe, ma quello di sei anni prima, era accaduto!
Perché il destino doveva essere così ingiusto?
-Françoise … ti prego … dimmi qualcosa … quello che vuoi … anche che mi disprezzi per quello che ho fatto e che ho asserito, ma non stare in silenzio … perché questo tuo mutismo mi sta uccidendo … -
Di tutta risposta, mesta e smarrita, riabbassò lo sguardo mentre alcune lacrime cominciavano a scendere incontrollate lungo il suo volto …
-Françoise … - vedendola in quello stato,  con lentezza e cautela, le si avvicinò per cercare di calmarla, ma lei, soprafatta oramai dalle proprie emozioni, gli buttò le braccia al collo e lo abbracciò forte, abbandonandosi al calore del suo amato abbraccio  …
Restarono così alcuni minuti .. stretti l’uno all’altra … e poi, lui le fece alzare il mento e la baciò con grande dolcezza, gettando definitivamente il cuore di Françoise in un vortice di mille emozioni contrasti …
Ormai infatti, non sapeva più cosa fosse giusto o sbagliato o cosa dovesse o meno fare …
… le uniche cose di cui era sicura e conscia erano solo il calore delle sue labbra e quello sicuro e inconfondibile delle sue mani … 
Disperata, la sua anima chiedeva in silenzio una risposta …
... come posso separarmi definitivamente da te?
… come?
… io ti amo così tanto … ed ho così bisogno di te …
Joe si staccò un breve attimo da lei, giusto quel poco che bastava per farli riprendere fiato e poi, senza alcuna esitazione, tornò a baciarla di nuovo, ma questa volta profondamente e con intensità … abbattendo le sue ultime difese …
E così, senza comprendere veramente come fosse accaduto e in quale preciso momento avesse perso a tal punto ogni contatto con la realtà, alcuni minuti dopo, si ritrovò sdraiata sul letto, con la camicia sbottonata e lui sopra di lei che le baciava il collo con bramosia ..
… Dio mio … cosa sto facendo?
… no … non posso …
… non posso essere così egoista e poi …
… lui ha solo diciassette anni …
… ed io dovrei fermarlo …
… io … dovrei …
La sua bocca che disegnava percorsi ardenti sulla sua pelle e le sue mani che audacemente erano scese sui suoi seni, stringendoli, le offuscarono il buon senso tanto da farle scordare addirittura tutti i suoi divieti e propositi …
-Fammi restare qui ... stanotte … - le sussurrò all’orecchio con voce roca … - … voglio tenerti tra le braccia e stare con te ... – ma quelle licenziose ed imprudenti parole, invece di finire di stregarla e di obnubilare la sua mente, la fecero invece tornare insolitamente e violentemente in lei …
-No … aspetta … no … - iniziò quindi a spingerlo lontano da sé  … - … non possiamo … - stravolta, lo guardò in volto … -Noi no … non possiamo … -
-Perché? … - le chiese turbato e con innocenza, senza capire quel suo improvviso ripensamento ..
-Perché … - si fermò, senza riuscire a raccogliere i propri pensieri e a formulare una risposta ragionevole, ma soprattutto coscienziosa …
-E’ perché … sono un avanzo di galera?- chiese amareggiato …
-No! Tu non sei e non sarai mai un avanzo di galera!-
-Allora cosa?-
-Tu … tu … hai solo diciassette anni ed io invece .. –
-Il prossimo anno compirò la maggiore età … e comunque, non sono un ragazzino … -
Spiazzata, scosse nervosamente la testa e cominciò a farfugliare una serie di parole  … -Noi … non possiamo … noi … no … -
-Perché? Anche tu provi qualcosa per me! Lo leggo nei tuoi occhi … e lo sento nei tuoi baci .. –
Vergognosamente smascherata, trattenne il respiro, rimanendo ammutolita mentre Joe la guardava con occhi tristi e cupi …
… quello sguardo …
… è lo stesso di 009 dell’altra sera …
-E’ … per via dell’altro giorno?- azzardò … -E’ per quando piangevi? .. voglio dire … - distolse lo sguardo da lei … - ... c’è qualcun altro? –
A quella domanda, annichilì e il cuore le saltò un battito …
… vederlo così sofferente ed addolorato e proprio per causa sua, le fece più male di qualsiasi altra cosa e le diede il colpo di grazia, facendola crollare …
-No … o meglio … sì … -
Lui si irrigidì e, con movimenti nervosi ed irritati, si scostò da lei, scendendo giù dal letto e dandole le spalle …
-Ok … ho capito … -
-No … non hai capito … - sospirò, ricomponendosi e scendendo anche lei dal letto … - … quella persona … sei tu ... -
Joe si voltò di scatto, guardandola turbato ed interrogativo … -Che … vuoi dire?-
-Quello che ho detto … - fece un profondo respiro e si fece coraggio … - … io … io vengo dal futuro … e sono venuta qui a cambiare il tuo destino … -
-Come … scusa?-
-Sì, lo so … sembra folle, ma … è così … -
Ci fu un attimo di silenzio …
-Tu … vieni … dal futuro?-
-Sì .. –
Ora sì che le cose erano definitivamente spiazzanti …
-Non ho modo di dimostrartelo, ma … ti prego di credermi … non sono pazza … né mi sto inventando una bugia assurda … è la semplice e pura verità … -
La guardò dritta negli occhi : erano limpidi e sinceri … e non vi era follia o menzogna per cui …
-Se tu vieni dal futuro e … se sei qui per cambiare il mio destino … vuol dire che noi due ci conosciamo … -
Annuì …
Di fronte alla sua conferma, si fermò quindi a riflettere …  -E come mai … lo vuoi cambiare? Cosa c’è che non va in quello che accadrà?-
-Ecco ... questo … non te lo posso dire … però, sono venuta a darti un’altra possibilità … e ad evitarti di soffrire … -
… è meglio che tu non sappia ciò che ti succederà … è troppo brutto e tu hai già sofferto abbastanza …
-Stai … scherzando?-
-Purtroppo no … -
Stravolto, si passò una mano tra i capelli e poi, si mise a sedere sul letto … -Il Dottor Tanabe mi ha sempre detto che la scienza sarebbe presto arrivata a trovare un modo per fare viaggiare le persone nel tempo, ma non credevo che sarebbe stato possibile in un futuro così vicino … -
-Quindi … mi credi?-
-Sì … però … -
-Però … ?-
La guardò negli occhi … - … chi rappresenti tu nel mio futuro?-
Si irrigidì vistosamente … -Ecco … io … -
-Se sei tornata apposta nel passato per cambiare il mio futuro … io devo essere molto importante per te … altrimenti non lo avresti fatto … o sbaglio?-
Ammutolì …
-Inoltre, quel giorno, lo hai ammesso proprio tu un attimo fa … stavi piangendo per me quindi … -
Distolse lo sguardo … rendendosi conto di essersi messa in un grosso guaio … d’altronde l’intelligenza di 009 era seconda solo a quella di 001 … quindi doveva immaginarselo che se gli dava troppa corda si sarebbe ritrovata nei pasticci …
-Perché stavi piangendo per me? … cosa mi accade di così tanto brutto da tornare addirittura nel passato per cambiarlo?-
-Te l’ho già detto … non te lo posso dire … però, abbi fiducia in me … è per il tuo bene che sono qui e ti assicuro che farò di tutto affinché le cose siano diverse … -
Alla sua dichiarazione, Joe la scrutò in volto … -Ma se riuscirai a cambiare il mio futuro … le cose quanto cambieranno? … tu ci sarai ancora nella mia vita senza quei cambiamenti?-
… ecco appunto, il suo QI era naturalmente presente in lui anche prima di essere un cyborg …
Nervosamente, strinse le mani a pugno, continuando a non guardarlo …
-Rispondi … voglio saperlo … tu ci sarai?- si alzò e andò deciso verso la ragazza, piazzandosi di fronte a lei … -Guardami in faccia e dimmi se ci sarai … -
… perché si era persa così, in un bicchiere d’acqua? … perché si era lasciata sopraffare dalla disperazione proprio ora, quando era così vicina alla meta?
… era forse stata troppo leggera nelle sue azioni? Chissà …
Comunque fosse però, Françoise non gli rispose e lui ebbe la risposta che cercava … -Devo … andare … ho bisogno di stare solo … - concluse abbandonando stordito la sua stanza …

 

Il giorno dopo, in tutta casa Tanabe, era regnato uno strano ed inquietante silenzio, una sorta di calma prima della tempesta, che si era protratto fino a sera quando il Dottor Tanabe era dovuto uscire per una cena d’affari ed inevitabilmente, dopo esser riusciti ad evitarsi per il resto del giorno, Françoise, Yuri e Joe si erano ritrovati soli a cena … 
Si era messa a sedere da poco quando, in modo alquanto brusco e con espressione cupa, si rialzò in piedi esordendo … -Io non mangio.-
Françoise e il ragazzo la guardarono turbati …
-Tutto bene Yuri? C’è qualcosa che non va?-le chiese sinceramente preoccupata, senza essere purtroppo a conoscenza dei fatti …
Con occhi rossi e arrabbiati, la guardò con disprezzo … -Hai anche il coraggio di chiedermelo dopo quello che hai fatto? Non ti vergogni?  Non provi neanche un po' vergogna per il tuo atteggiamento riprovevole? –
-A … co – sa … ti stai … ri-ferendo ?- inconsciamente, iniziò a balbettare e a tremare come una foglia …
-Io so tutto! Vi ho visto!-gridò con voce spezzata dal pianto, lasciandoli a bocca aperta … -Vi ho visto quella sera durante i fuochi!  E poi ancora … - prese fiato, tentando di fermare le lacrime di disperazione … - … ieri sera quando tu – si voltò stravolta verso Joe … - … sei andato in camera sua!-
Françoise abbassò mesta e colpevole lo sguardo mentre lui guardava Yuri attonito …
Purtroppo, prima di quel momento, non aveva mai capito realmente quanto e in che modo lei tenesse a lui …
-Yuri … -
-No! Non ti voglio sentire!-scosse la testa con disperazione … - Come hai potuto farti raggirare così, da questa donnaccia? Come?-
-Yuri … non chiamarla così … lei non mi ha raggirato … sono stato io-
-Taci! Non è vero! Andava tutto bene prima che arrivasse lei!-
Joe ammutolì : non sapeva cosa dirle per calmarla, ma soprattutto per non ferirla ulteriormente … inaspettatamente però, intervenne giustappunto la diretta interessata …
-No … Yuri ha ragione, Joe … è solo tutta colpa mia … -disse, guardando colpevole e afflitta entrambi … - … sono io l’unica responsabile di tutto quello che è accaduto … -
-Almeno lo ammetti! – ringhiò furiosa la ragazzina … -Sei solo una poco di buono!  Circuire e sedurre un ragazzo molto più piccolo di te e perfino minorenne è una cosa mostruosa! Meriteresti di essere giudicata per quello che hai fatto! –prese di nuovo fiato … -Quando tornerà papà, gli racconterò tutto e ti denuncerà per abuso su minore!  E farai la fine che meriti!-
A quella sua asserzione il ragazzo si irrigidì vistosamente e sbottò furente …  -Ora basta!- la sua voce tuonò fragorosa in tutta la casa, facendo trasalire entrambe … -Yuri smettila! Françoise non c’entra!  Lei non mi ha sedotto!  Sono stato io che l’ho baciata! E ieri sera, sono stato io, di mia spontanea volontà, a voler andare da lei! –
-No! Lei ti ha offuscato la mente con il suo visino da finto angelo e ti ha sedotto! E’ evidente! –
-No, Yuri! Non è così! - inspirò nervosamente … -  Io non sono un ragazzino sprovveduto … ho vissuto per strada fino a poco tempo fa … e certe cose le impari, se non vuoi farti sopraffare dagli eventi e dalle persone … -
Yuri trattenne il fiato e lo guardò con occhi sconvolti, mormorando scioccata … -Perché proprio lei … e non me?-
Quelle ultime parole della sedicenne però, arrivarono al cuore di Françoise crudeli e violente come una coltellata in pieno petto …
… quante volte lo aveva pensato lei, silenziosamente, quando lo aveva visto con le altre o quando 009 la guardava con gli occhi di un fratello e non di un uomo?
… quante volte, era stata al posto di Yuri, in quel preciso momento?
… tante …
… troppe …
E ora invece, per un assurdo gioco del destino, si era trovata inaspettatamente dall’altra parte … senza capire perché il Joe del passato si fosse perso per lei mentre quello del futuro la vedesse solo come una sorellina minore da proteggere da tutto e tutti …
-Yuri … io … non so darti una risposta … perché non so davvero perché ci si innamora di qualcuno e non di qualcun altro … so solo che è così … e che non ci si può forzare ad amare o a non amare una persona … -  concluse con semplicità disarmante tale che, per motivi diversi, sconvolse entrambe …
-Tu … la … a-mi?- Yuri era scioccata come non mai … -Non puoi dire sul serio … la conosci solo da pochi giorni … -
003 sentì la terra aprirsi sotto i piedi …
… era tornata nel passato per evitare a Joe la sofferenza di diventare un cyborg e dargli forse una probabilità di essere felice da essere umano e questo, nonostante gli avvertimenti di Marina, anche a discapito proprio, ma adesso … non sapeva più se quello che stava facendo era giusto e soprattutto se aveva ancora un senso o se lo aveva mai avuto …
Marina …
… non so più che cosa devo fare …
-Mi spiace Yuri … ma questa è la verità … - ribadì senza alcuna esitazione, spezzandole definitivamente il cuore …
Di tutta risposta, in preda ad un pianto convulso e disperato, la ragazza corse via da lì e scappò di casa …
Per alcuni istanti, Joe e Françoise rimasero fermi ed immobili dove erano … incapaci di reagire in qualsiasi modo a quel inaspettato quanto sconvolgente susseguirsi di eventi …  poi però il ragazzo prese coraggio e … -Scusami … non volevo che lo sapessi così … avrei voluto dirtelo in un altro modo … sempre che … tu non l’avessi capito o saputo ancora prima di me … -
Lei lo guardò completamente frastornata … non  riusciva proprio a capacitarsi di come le cose le fossero sfuggite di mano in quel modo … per non parlare del fatto che Joe … Joe Shimamura, seppur del passato, ma sempre e comunque lui ! Le aveva appena dichiarato di essere niente meno che perdutamente innamorato di lei …
Si passò una mano sulla fronte … le pulsava con violenza …
qualcuno mi svegli prima che impazzisca del tutto …
-Françoise … - mormorò perplesso,  vedendola restare muta di fronte alla propria confessione …
Sentendosi chiamare però,  improvvisamente si riscosse … -Dobbiamo … andarla a cercare … è molto tardi … ed è pericoloso per Yuri andare a giro da sola a quest’ora … -
Il giovane rimase leggermente deluso dalla sua risposta,  ma comprese subito che lei aveva ragione a preoccuparsi delle sorti dell’amica e che la cosa più importante, in quel momento, era effettivamente riportare Yuri a casa e farla calmare …
… del resto, ne avrebbero parlato dopo … da soli e con più tranquillità …
-Sì … hai ragione … andiamo … -
Così, andarono alla ricerca della ragazza che, a quanto pareva, in quei pochi minuti che si erano trattenuti in casa più di lei, si era dileguata nel nulla …

 

-Ma dove si è cacciata? ! Maledizione! – si erano spinti fino in città con le ricerche ma ancora niente … e Joe era sempre più agitato …
Anche Françoise lo era, ma in modo diverso … perché purtroppo aveva un brutto presentimento … 
Devo usare la mia vista se vogliamo ritrovarla …
Così, seppur controvoglia, senza farsi vedere da lui, la cercò nella folla e finalmente la trovò …
-Joe, l’ho trovata! Vieni!-
Il ragazzo annuì e la seguì, ma …
-Sei sicura di averla vista? Stiamo già camminando da diversi minuti e … -
-Sì. Ne sono sicura. È andata da questa parte . –
… non era proprio così : lei l’aveva vista, ma ad un isolato da lì … solo che non poteva rivelargli anche quel suo segreto … altrimenti, lui avrebbe capito il motivo per cui si trovava lì e cosa gli sarebbe accaduto se lei non fosse riuscita ad intervenire in tempo …

 

-Su, ragazzina! Datti una calmata! Voglio solo divertirmi un po' con te … -
-No! Lasciami stare!- Yuri si stava divincolando come una forsennata nel vano tentativo di sfuggire alla morsa di quel bruto che l’aveva afferrata e trascinata, con brutte intenzioni, in un vicolo buio …
-Smettila di fare le bizze e stai buona!-le intimò con tono lascivo mentre la spingeva contro un muro e cominciava a slacciarsi la cintura dei pantaloni …
-Maledetto! Lasciala stare!- gli gridò furioso Joe, avvicinandosi rapidamente e minaccioso verso di loro …
-Che cosa vuoi moccioso?  Togliti subito da qui! Cercati un’altra sgualdrina!  Questa è mia, per questa sera!-
-Non provare a toccarla con un dito o giuro-
-Joe, smettila! – inaspettatamente e con grande disapprovazione del giovane, Françoise si mise in mezzo a lui e all’altro … -Ci penso io a lui … tu, stanne fuori. –
-Cosa?- la guardò con disappunto …
-Stanne fuori. – quindi si avvicinò all’uomo … -Lasciala stare. Non lo vedi? È solo una ragazzina.  Che divertimento puoi mai trovare ad andare con lei? Senza contare che … se casualmente passasse di qui un poliziotto … tu rischieresti molto … un abuso su minore si paga cara … -
Inizialmente, il tipo la guardò in malo modo e poi, forse resosi vagamente conto che poteva avere ragione e che lei era un bocconcino ancora più appetitoso, cambiò idea e sguardo …
-È vero … hai ragione … - così, prese Yuri per un braccio e la gettò tra le braccia di Joe che, protettivo, come solo lui sapeva essere, la strinse a sé …
-Ottimo … vedo che ci siamo capiti … -
-Sì … certo … e anche molto bene … - mormorò con uno strano ghigno sul volto …
Senza intuire le sue intenzioni, 003 annuì e poi, fece segno al ragazzo che potevano andare via, ma appena lei si volse di spalle, il tizio, senza esitazione, l’afferrò per la vita e la trasse a sé … -Certo che ci siamo capiti bene, sgualdrinella … tu sei maggiorenne e nessun poliziotto può dirmi nulla se mi diverto con te!-
Quando Joe si accorse di quello che stava accadendo impallidì …
… al contrario, seppur nei guai, Françoise cercò invece di non perdere l’autocontrollo e di pensare rapidamente a qualcosa, prima che fosse troppo tardi e così …
-Ok … va bene … resterò io con te … -
-Françoise! – alla sua asserzione, il ragazzo sgranò sconvolto gli occhi …
-Stai … tranquillo … è tutto a posto … porta Yuri a casa e … aspettatemi lì … -
-No! Io non ti lascio nelle mani di questo bastardo! –
-Joe, vattene. È un ordine e non una richiesta. Devi pensare a Yuri, adesso. –
Lui scosse la testa … -No! Io non ci penso neanche morto a lasciarti qui, con lui!-
-Joe vattene! – alcune lacrime si affacciarono ai suoi occhi mentre il tipo se la trascinava via senza grandi complimenti con una certa urgenza … -È per il tuo bene! … - prese fiato … - … ricorda perché sono venuta fino a qui … ti prego … e abbi fede in me … -
Joe la guardò un ultimo istante negli occhi e poi, obbedendo alla sua richiesta, prese Yuri e la portò via da lì …

 

-Bene bene … ora, che ci siamo liberati di quei due mocciosi, non ci disturberà più nessuno!- rise soddisfatto,  spingendola per terra e mettendosi sopra di lei …
Maledizione! Questo tipo è veramente forte …
Stava tentando disperatamente di liberarsi di lui e della sua stretta, ma era tutto inutile …
… deve aver assunto qualche tipo di droga per avere tutta questa forza …
-E stai ferma, puttanella! – stizzito per la resistenza che gli stava facendo, le diede un sonoro schiaffo sul volto che la intontì e permise a lui di strapparle la camicetta sul davanti, ma prima che le cose degenerassero e il tipo potesse metterle le mani addosso, un pugno ben assestato sulla guancia lo fermò … -Maledizione! Cosa- guardò verso il punto da cui gli era stato sferrato il destro e si incupì profondamente … -Bastardo! -
-Toglile subito le mani di dosso o ti ammazzo. – sentenziò duramente afferrandolo per il colletto della camicia e tirandolo su di peso come un sacco di patate …
Intanto, Françoise si era ripresa dalle percosse,  ma era anche subito sbiancata nel vederlo lì …        -Joe! -
-Mi dispiace Françoise … ma non potevo lasciarti nei guai … - scaraventò quindi il tipo lontano da loro e l’aiutò ad alzarsi … -Come stai? … ti ha fatto male?-
-No … sto bene, ma tu non dovevi essere qui … -
-No, ti sbagli … io dovevo essere proprio qui.- la prese tra le braccia e la strinse forte … -Non mi importa del resto … voglio solo che tu stia bene e che non ti accada nulla.-
… le sue parole però le fermarono dolorosamente il cuore per un lungo istante …
… quante volte, quando 009 l’aveva soccorsa, le aveva detto quelle stesse parole?
… tante …
-E … Yuri?-
-Stai tranquilla … l’ho messa sopra un taxi e l’ho spedita a casa … non corre più nessun rischio. -
-Joe … - ma prima che potesse dire altro, vide il loro assalitore alzarsi in piedi, tirare fuori da una tasca un coltellino e lanciarsi contro di loro! –Joe, attento!-
Per fortuna, riuscì a spostarlo appena in tempo e ad evitare che li colpisse …
Il ragazzo però, di fronte al comportamento sempre più spregevole dell’uomo, perse definitivamente la pazienza e gli si scagliò contro, iniziando una pericolosa colluttazione e … per uno stupido incidente del caso, il tipo finì ferito al torace …
003 trattenne un urlo …
No, no!
Questo no!
Non doveva accadere!
-Maledetto bastardo … mi hai ferito … ti denuncerò!  E ti farò marcire in galera!-
Joe era annichilito, guardando intontito le sue mani sporche di sangue …
-Giuro che me la pagherete, tu e quella puttana!- gridò,  tenendosi una mano sulla ferita, cercando di tamponare il sangue …
-Io … io … mi spiace … -iniziò inconsciamente a balbettare mentre in lontananza sentiva arrivare, a sirene spiegate, le auto della polizia …
Incapace di fare anche un solo movimento, restò lì,  in piedi … fermo e vinto ad aspettare che la sua sorte si compiesse inesorabilmente, ma …
-Vieni!- la ragazza lo prese per un polso e poi lo trascinò via da lì … -Dobbiamo correre!  Forza! La polizia sarà qui a breve! –e così, scapparono da quel vicolo …

 

Grazie alla sua vista, era stata in grado di evitare i poliziotti e i posti di blocco e anche di farli nascondere in un vecchio magazzino in disuso …
-Qui non ci dovrebbero trovare … - mormorò, stringendosi tra le braccia …
-Ho ferito quell’uomo … -
-Adesso non ci pensare … e comunque,  è stata solo una ferita superficiale … -
-Ma io l’ho ferito … - ripeté stordito, continuando a fissarsi le mani ancora macchiate di sangue …
-È stata legittima difesa! Non ti accadrà niente!  Te lo prometto!  Sono venuta qui per evitare che ciò accadesse e … non lascerò che ti capiti qualcosa di male!- lo abbracciò forte … -Stai tranquillo … andrà tutto bene … -
-No … non andrà tutto bene … - mormorò triste … - … il giudice era stato chiaro … per qualsiasi motivo mi fossi ritrovato invischiato di nuovo in una zuffa, mi avrebbe spedito in riformatorio senza alcuna possibilità di appello … -
-Ma è stata legittima difesa! Non lo può ignorare!-
-Lo è stata anche la precedente … e anche allora c’è stato un ferito … ma ovviamente,  un orfano … un senza casa … non ha possibilità di essere creduto … - chiuse gli occhi, restando tra le sue braccia … -Se non fosse stato per il Dottor Tanabe … che ha assicurato per me … già ora, sarei lì … è questa la verità … - sospirò dolorosamente … e si staccò da lei … -Perdonami Françoise … ho reso inutile i tuoi sforzi e … - con il dorso della mano, le accarezzò il volto stravolto … - … ti ho fatto passare male con Yuri e suo padre  … - alcune lacrime si affacciarono agli occhi di 003 … - … potrai mai perdonarmi per tutto il male che ti ho fatto?-
Scosse la testa … -No … Non sei tu che devi chiedermi perdono … è tutta colpa mia! … sono stata io quella incapace di proteggerti e di evitarti tutto questo dolore! -
Le asciugò gli occhi, sorridendole triste … -Non è così … tu non hai colpa di nulla … amare qualcuno più della propria vita e volerlo vedere felice ad ogni costo, anche sapendo di poterlo perdere … non è una colpa … - avvicinò le proprie labbra alle sue e la baciò dolcemente …
… anche se lei non gli aveva parlato del genere di rapporto che li avrebbe legati nel futuro, dopo che lei non gli aveva voluto rispondere quella sera in camera sua e dopo aver riflettuto su alcune cose, il ragazzo aveva intuito parzialmente la situazione …
-Dimmi solo una cosa … -appoggiò teneramente la propria fronte alla sua, tenendo le palpebre chiuse … - … quanto tempo … passerà prima di ritrovarci … -
-Joe … -
-Ti prego … dimmi almeno questo … non voglio sapere altro …  -
-No … io non voglio … non voglio che finisca così … - disperata, scosse la testa .. - dirò che sono stata io ad accoltellarlo! Così,  non ti succederà niente!-
-No. Non te lo posso permettere. Non sarebbe giusto né per te né per me … e poi … se lo facessi … rischierei di non incontrarti mai … o meglio … il me del futuro … rischierebbe di non conoscerti mai e … quella sarebbe, veramente,  la cosa più brutta che mi potrebbe capitare … - e così dicendo, seppur a malincuore, si slacciò definitivamente dal suo abbraccio e si alzò in piedi … -Mi consegnerò alla polizia di mia spontanea volontà … e ammetterò la mia colpa … così,  almeno, in qualche modo, non metterò troppo nei guai il Dottor Tanabe che aveva fatto da garante per me … -
-Joe … no … ti prego … se non vuoi che mi prenda io la colpa, scappiamo via insieme e andiamo lontano! -
-No … non posso … perché … io non voglio perderti … -
-Ma non mi perderai!-
-Invece sì … e lo sai bene anche tu … se adesso cambiassi il mio destino … io e te non ci incontreremo di nuovo … e tu comunque, non potresti restare per sempre nel passato … perché non ve ne appartieni e prima o poi dovresti tornare al tuo presente e … - si incamminò verso la porta di uscita … -Io voglio incontrarti nel mio presente … e poterti amare … come ti amo adesso … E perdonami, se mi trovi egoista, ma … non ho mai avuto niente nella vita che dolore e solitudine e sapere invece che questo cambierà il giorno in cui ti incontrerò, mi fa accettare anche il destino e il male a cui andrò incontro dal momento in cui mi sarò consegnato alla polizia … - giunse alla porta e l’aprì … -Françoise … torna nel futuro … torna da me … e non permettere a niente e a nessuno di separarci … ti prego … -
-Joe … -
-A presto Françoise … - non ce la faceva a voltarsi a guardarla … perché avrebbe rischiato di morire di dolore …
-Joe … aspetta … - inspirò,  trattenendo le lacrime … - … ci incontreremo … meno di una settimana dopo che avrai compiuto diciotto anni … su una spiaggia vicino all’oceano … -
Annuì … -Bene … allora a presto e … dì al me del futuro … che non ha ancora avuto il coraggio di dirti che ti ama … che non deve avere paura di credere nella felicità … perché c’è l’ha accanto … -

 

Quando si risvegliò,  era già tarda mattinata …
Oh, Dio … che ore sono?
Si stropicciò gli occhi, percependo un forte mal di testa e una forte nausea …
Uhm … che malessere generale …  
Mugolò, tirandosi su, a sedere sul letto …
Cosa diavolo è successo?
Lentamente però, iniziò a tornare in sé e a mettere a fuoco le cose …
… sono in camera mia … alla base …
Frastornata, si guardò attorno e finalmente vide la boccetta che le aveva dato Marina …
… allora, l’ho bevuta e tutto quello che è successo …
Agitata scese dal letto e andò a prendere il cellulare dalla borsa …
Sullo schermo c’era scritto …
25 dicembre
Ore 10:06
Alto indice di umidità e possibile neve …

 

 

-Ciao Marina … -
-Ben arrivata … ti stavo aspettando … -
Annuì e mogia si mise a sedere al suo tavolo …
-Ho fallito … -abbassò gli occhi, rossi e lucidi …
-Lo so … -
-Vuoi dire che … sapevi già che non sarei mai riuscita a cambiare il suo destino?-
-No … l’ho saputo solo quando ti ho vista arrivare … -
Confusa, alzò gli occhi verso di lei .. –Che vuoi dire?-
-Che se fossi riuscita nel tuo intento, il tuo destino sarebbe cambiato radicalmente e tu … non mi avresti mai raggiunto qui. Perché quando ti saresti svegliata, ti saresti trovata nel tuo nuovo futuro e non avresti avuto ricordo alcuno né di lui né del resto … me compresa … - le sorrise … -Sii felice, bella señorita … in questa vita, è scritto in modo ineluttabile che tu e lui starete insieme … -
-In … questa vita?-
-Sì … non in tutte le nostre vite purtroppo è così … perché non sempre siamo in grado di ritrovare la nostra anima gemella … certe volte, l’uno o l’altro muore prima che sia possibile … altre volte, invece, semplicemente,  non ci riconosciamo … -
-Vuoi dire che due anime … se sono destinate a stare assieme … si cercheranno per l’eternità, in ogni vita che vivranno?-
-Sì … e in questa vi siete trovati … - le mise una mano sulla sua … -Ascoltami … dovrete ancora superare una grossa difficoltà prima di poter vivere finalmente il vostro amore … ma poi, starete assieme per molto tempo … e sarete felici … - le sorrise dolcemente e poi, si alzò … -Arrivederci … bella señorita … prima o poi, che sia in questa vita o in un’altra, ci rivedremo … - e così dicendo, lasciando mille interrogativi e dubbi nella ragazza, se ne andò via …

 

Sospirando demoralizzata per il suo fallimento, uscì dal bar …
… che disastro che ho combinato … credevo di poter risolvere i suoi problemi e invece … gliene ho creati solo di più grossi …
Inconsciamente, si portò le dita sulle labbra e ripensò al calore e al sapore dei suoi dolci baci e …    -Joe … - senza accorgersene, sussurrò il suo nome …
-Françoise … ?-
Sbigottita, alzò di scatto gli occhi e se lo trovò proprio davanti …
-J-Joe?!? – ma scioccata come era per l’inaspettato incontro, mise erroneamente un piede in fallo, mancando lo scalino del bar e finendo dritta tra le sue braccia … come una pera cotta!
Oh no! … di nuovo no!
Ovviamente la riprese al volo … -Hey!  Tutto bene?!- 
-Sì sì … più o meno … - mugolò, morendo per la vergogna mentre sentiva una forte fitta alla caviglia ..

 

Minuti dopo erano seduti dentro a quel solito bar …
-Come va adesso?-
-Meglio … grazie … -sospirò, tenendosi una borsa del ghiaccio, gentilmente datale dalla cameriera, sulla caviglia ..
-Sicura? … il tuo volto pallido non direbbe questo … -
-No … tranquillo … -
… possibile che ogni volta finisco per cadergli addosso come un sacco di patate?!?
-Ufff … - sovrappensiero come era, non si accorse di aver sbuffato sonoramente e 009 la guardò confuso …
-C’è qualcosa … che non va?-
-Eh?!-trasalì, ancora incosciente di quello che aveva fatto …
-Hai … sbuffato …  – disse triste, abbassando lo sguardo sulla propria tazza di caffè … - … sei … ancora arrabbiata con me … per quello che è successo l’altra sera con Jet?-
-Arrabbiata?  - lo guardò sorpresa … -Perché dovrei esserlo? –
-Perché … Jet ha ragione … tutto quello che ha detto è vero … -
-Beh … non proprio … Jet si preoccupa molto per te e purtroppo, per questo motivo, seppur lo faccia senza cattiveria,  non sa controllarsi e finisce per alterarsi ed attaccarti in quel modo eccessivo … -
- … sì lo so, ma … -
- … non è così che ti aiuta … -
-No … o almeno non sempre … -
-Capisco … comunque,  no … non sono arrabbiata … - gli sorrise e lui annuì, sollevato … - Ma piuttosto, che ne dici se … - guardò l’ora sul cellulare … - … tornassimo alla base per fare almeno la cena di Natale tutti assieme? –
009 la guardò spiazzato e preoccupato … -Ma … gli altri ne sarebbero contenti?-
-Sicuramente! Lo sai : ti vogliono bene! -
-Sì, lo so … però … dopo l’altra sera … - dubbioso, sospirò debolmente … riflettendo sulla sua proposta e poi, tutto ad un tratto, alzò lo sguardo e le sorrise … - Ok … mi hai convinto! … andiamo!-
-Bene! -

 

-Come mai ti eri fatta dare un passaggio in città? – le chiese all’improvviso mentre erano sulla strada di ritorno …
-Avevo un appuntamento … -
-Per Natale? –
-Sì … -
Ci fu un attimo di silenzio e poi, mascherando il proprio disappunto e dispiacere, continuò come se la cosa non lo toccasse troppo …
-Deve essere una persona molto speciale per aver perfino saltato il pranzo di Natale con gli altri …-
-Sì … più o meno … -
-Più … o meno? -
Mugolò distrattamente un sì,  assorta ad ascoltare la canzone alla radio …
Wherever you are I go I go I go … Just give me a call I go I go I go … I see your face every day, but how come I miss you every time you turn around?
-E come mai non eri venuta in auto? Pensavi … di restare per caso a dormire fuori?-
Françoise aggrottò la fronte e si voltò a guardarlo contrariata … -La smetti di essere sempre così apprensivo nei miei confronti?!? Guarda che sono maggiorenne e vaccinata! E soprattutto, al contrario di quanto pensate tutti, e tu in primis, so cavarmela anche da sola!-
-Sì … scusa … è solo che … voglio solo che tu stia bene e che non ti accada nulla -
Sentendogli pronunciare quelle precise parole, i ricordi di quella notte le tornarono subito prepotenti in mente e ammutolì … arrossendo poi vistosamente …
009, non sentendola più protestare, la osservò con la coda dell’occhio … -Ho detto qualcosa di sbagliato? –
-No … tranquillo … - inspirò nervosamente … - … è tutto a posto … -
Accortosi chiaramente del suo improvviso quanto insolito disagio e del fatto che fosse insolitamente restia a dirgli come mai si trovasse in città e con chi si dovesse vedere, seppur malvolentieri, cambiò argomento …
-Sai … questa notte ho fatto  un sogno strano … -
-Ah, sì … ? Dice che è di buon auspicio sognare la notte della vigilia … -
-Sì … infatti … - fece una pausa, indeciso se rivelarglielo o meno …
-E di cosa si trattava? – chiese con innocenza …
-Ecco ... – rise nervosamente, con una chiara sfumatura di imbarazzo nel tono … - … sfiora quasi l’assurdo … -
-Beh … come la maggior parte dei sogni … ! -
-Sì … hai ragione … ma questo era veramente particolare … -
-Del tipo … ?-
-Del tipo che … tu tornavi nel passato per cambiare il mio destino … -
Sgranò sconvolta occhi e bocca mentre lui si pentiva di averglielo detto …
-Sì, ma … - appena detto però, forse perché aveva la coscienza sporca, si era sentito subito in obbligo di dirle che era stato un sogno puro e casto … anche se non era vero! Ma questo lei non lo avrebbe mai saputo quindi poteva anche mentirle a fin di bene …
Tuttavia, le cose si risolsero meglio del previsto perché non ebbe neanche il tempo di dire altro grazie alla concitata e improvvisa esclamazione dai toni insoliti della ragazza …
-Oh-mio-Dio … - ma accortasi subito che le erano sfuggite alcune parole di troppo con voce fin troppo sconvolta, cercò di porre rimedio continuando con … - … che sogno originale!-
-Beh … sì … comunque … -
-E come è andata a finire?- … non farlo finire di parlare era ormai un’abitudine!
-Ecco … non ci sei riuscita … -
-Ah.-
Ci fu un attimo di silenzio … pesante silenzio!
E per questo, 009 dirottò il discorso su altro …
-E tu … invece? … hai per caso fatto qualche sogno ?-
A quella domanda indiscreta, lo fulminò con lo sguardo …
… quel giorno sembrava non indovinarne una con lei!
-Uhm … può essere … -rispose laconica, voltandosi dall’altra parte ..
-E … ?-
-E il Natale ti rende fin troppo curioso … ! - gli fece notare, ammonendolo …
-Ok … scusa … era così … solo per parlare di qualcosa fino a casa e … per distendere i nervi … -
Sospirò rassegnata … -Comunque … se proprio ci tieni a saperlo … sì, ho sognato … -fece una pausa e poi, ripensando a come erano andate le cose, sorrise tra sé e sé e aggiunse … - … il mio principe azzurro … -
-Ah … - accusò il colpo … ma cercò di non darlo a vedere … -  Ma non eri tu … quella che non credeva ai principi azzurri?-
-Sì … infatti … ma c’è sempre l’eccezione che conferma la regola … -
-Giusto … - continuando ad ostentare una calma che non aveva, proseguì con il discorso … - E questo principe azzurro … come è arrivato? Su un bel destriero bianco? Su una bella moto? Oppure su una bella auto?-
Rise debolmente, divertita da quella sua insolita quanto bizzarra curiosità … -A dire il vero … su nessuna di queste!-
-Né un destriero né una moto né un’auto sportiva?! Allora, è proprio un principe insolito! -
Sempre più divertita, gli fece notare l’evidenza … -Ma, un attimo fa, non era semplicemente una bella auto?! Come mai ora è diventata improvvisamente sportiva?!-
-Beh … perché le sportive sono le più belle!- … per sua fortuna, non si era fatto spiazzare dalla sua giusta osservazione ed era riuscito a salvarsi in calcio d’angolo!
-Sì, certo! Era ovvio … ! –
-E … come era vestito questo principe azzurro?-
-Vuoi sapere anche il codice fiscale e il gruppo sanguigno?-
Joe rise … -Se vuoi! – in fondo, anche se non sapeva se doveva preoccuparsi o meno dell’esistenza o meno di quel principe azzurro, gli piaceva molto quella confidenza che emergeva in quei loro buffi scambi di battute …
-Certo, come no!- esasperata, alzò gli occhi al cielo e sbuffò ..
-Quindi? Come era vestito? Sportivo? … casual? .. o in giacca e cravatta?-
… da notare : come al solito, anche per Natale, il ragazzo era vestito con uno dei suoi completi in giacca e cravatta …
-In nessuna di queste … !-
-Uhm … adesso sono sempre più convinto che sia un principe molto alternativo !-
-Forse lo è!-
-Ok …!-
-Anche se … a pensarci bene … - aggiunse riflettendo … - … è solo e semplicemente sé stesso … con addosso un paio di jeans scuri e una maglietta bianca … -
Il ragazzo si ammutolì improvvisamente … senza sapere se ciò fosse dovuto più al tempo presente che lei aveva usato nella frase oppure alla descrizione del principe azzurro …
-E’ troppo personale … se ti chiedo come è riuscito a conquistarti?-
Oh, sì che lo era! Eccome! … ma inaspettatamente, lei gli rispose …
-Mi ha portato a vedere i fuochi di fine estate, su una collina sopra Tokyo … -
009 annichilì … al punto però che frenò, appena in tempo, prima che il muso della turbo 2000 cavalli finisse stampato sul muro del garage interno alla base, sfondandolo …
Françoise sembrò non accorgersene minimamente … oppure non volle accorgersene … comunque fosse, appena lui spense il motore, lei scese rapidamente dall’auto e, con un sorriso a trentadue denti, lo esortò a fare la stessa cosa … -Su, sbrighiamoci! O rischiamo di non trovare più niente per cena! -

 

Come aveva previsto 003, gli altri compagni furono più che felici nel rivederlo e soprattutto nell’averlo lì con loro proprio per Natale! E questo, ovviamente, rese molto felice il ragazzo che tornò ad essere sereno …
-Avevi ragione … -
-Su cosa?-
-Sul fatto che fossero tutticompreso Jet, molto contenti che ci fossi anche io a cena !-
-Avevi dubbi?!-
-Forse un po’ di timore … -
Sorrise, scuotendo la testa rassegnata di fronte alla sua insicurezza cronica …
-Comunque … c’è un’altra cosa che volevo dirti … -
-Dimmi … - chiese appoggiandosi distrattamente alla porta di camera propria …
-Auguri di buon Natale … - e le porse una grande busta bianca …
Lei lo guardò interdetta … -Che cosa … ? –
-E’ il mio regalo di Natale per te … -
-Regalo di Natale? Per … me?! Ma … -
-Sì, lo so … abbiamo sempre detto che non c’è bisogno di farci regali tra noi, ma … era proprio adatto a te ! -
Frastornata ed intontita, Françoise restò un lungo attimo a guardare la sua mano che le porgeva il plico …
-Su … prendi … non è niente di eccezionale, ma … spero che ti piaccia!-
Così, riscuotendosi per le sue parole di esortazione, prese la busta e l’aprì … sgranando sorpresa gli occhi … -Ma questi … !-
-Sono due biglietti per le prossime olimpiadi invernali! … comprendenti di … viaggio … albergo … ed entrate alle varie competizioni ! –
-Wow ! Ma … non dovevi … -
-Perché no? E’ solo un regalo come tanti altri … niente più … ! -
-Sì, ma … - si fermò e, con le guance soffuse di rosso, lo guardò … -Grazie … -
-Prego .. - le sorrise … -Adesso però, è meglio se vado a riposare! – si sgranchì il collo nervosamente …  -Notte Françoise! E … ancora buon Natale … - si voltò per andare via, ma …
-Aspetta Joe … -
-Sì? … - stupito, si voltò di nuovo verso di lei …
-Ecco … io mi chiedevo se … - esitò un attimo, cercando le parole giuste … - … se ti andava … di accompagnarmi, tu … alle olimpiadi … -
Né più e né meno, rimase molto perplesso per quella sua inaspettata quanto piacevole proposta, ma seppur con il cuore che palpitava in modo quasi imbarazzante per la gioia, riuscì a mascherarlo bene … -Sì .. certo … mi farebbe piacere .. purché … il tuo principe azzurro non si arrabbi!-
Lei si mise a ridere, divertita … -Tranquillo! Non credo proprio che ci siano problemi di questo genere … !-
- Se è così … Ok! -
-Perfetto … ! –
-Bene … allora, notte … -
-Notte … - ma in realtà aveva ancora una cosa da dirgli … - … Joe?-
-Uhm?-
-Ecco … - abbassò lo sguardo, stringendo i biglietti al petto … - … non avere paura di credere nella felicità … perché c’è l’hai accanto … - alzò gli occhi, guardandolo con dolcezza … - … noi … i tuoi amici … ti vogliamo molto bene … sempre e comunque … Non te lo dimenticare mai … -
Il ragazzo annichilì nuovamente e, questa volta, per sua fortuna, non era alla guida della sua auto o, per lo stato in cui era, non sarebbe mai stato in grado di frenare appena in tempo … !
-Notte, Joe … - mormorò tranquilla, entrando in camera propria e richiudendo la porta alle sue spalle … mentre lui, sempre più scioccato e sconvolto, rimaneva fermo ed immobile dove era a chiedersi come potesse sapere cosa lui le aveva detto, nel proprio sogno, quando l’aveva lasciata in quel magazzino in disuso, prima di consegnarsi alla polizia …

 

Inspired by
Sistar’s  “Go up!”
 
Happy B-Day Nico!

 

© 23/12/ 2015

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